La Natura dev'essere sentita.
Coloro che si limitano a osservare e ad astrarre possono trascorrere un'intera vita nel brulichio della torrida selva tropicale, a sezionare piante e animali; crederanno forse di descrivere la Natura, ma a lei resteranno per sempre estranei.
Alexander von Humboldt a Johann Wolfgang von Goethe, Parigi, 3 gennaio 1810
Comparti ex peschiera e zona umida Migotti
L’area si trova all’interno del Parco del Piano di Magadino, fa parte del comparto Stagno Cugnoli Curti a Quartino, iscritto nell’Inventario federale delle paludi d'importanza nazionale e si inserisce in una situazione naturalistica di pregio con la bolla Torricelli di recente ripristino a nord e il biotopo di Pro Natura a sud.
L’intervento di riattivazione ecologica mira ad accrescere le zone umide attraverso scavi, modellazione del terreno e opere idrauliche, con le seguenti finalità:
- Ampliamento delle zone umide e degli specchi d’acqua permanenti anche in condizioni di deficit idrico
- Estensione delle zone di allagamento stagionale controllato, che permettono di contrastare attivamente l’insorgenza delle neofite invasive
- Promozione di habitat idonei per anfibi, avifauna di passo e stanziale
- Limitazione degli spostamenti di materiale per evitare la compattazione del terreno e contenere l'impatto sulla natura del luogo
L’ex peschiera rappresenta un tentativo di itticoltura della prima metà del Novecento di cui si intende conservare la memoria. Le vasche longitudinali esistenti vengono ulteriormente scavate fino a superare in modo permanente il livello minimo della falda. Le vestigia del manufatto (fondazioni, muri trasversali in cemento, vaglio finale, griglie ed elementi metallici) vengono mantenute nelle loro qualità formali.
Sul sedime lungo la strada comunale (via Isola Martella) vengono creati specchi d’acqua di falda attraverso lo scavo di tre nuovi stagni.
Il sentiero d’accesso lungo la peschiera viene rialzato e consolidato con il materiale proveniente dallo scavo, per permettere la manutenzione dell’area e il collegamento pedonale con la diga golenale.
Le nuove scarpate lungo l’ex peschiera e il terrapieno lungo la strada vengono seminati con una miscela a base di prato magro e flora ruderale autoctona e ri-piantumati con cespugli e alberature indigene.
L’opera è accompagnata da interventi puntuali di Land Art.
Committente
Fondazione Parco del Piano di Magadino
Progettisti e Direzione dei lavori
Nephos: Nicola Colombo, tecnico DL; Monica Sciarini, architetto ETHZ
Officina Verde: Maria Chiara Cerinotti Ponzio, architetto del paesaggio FH
Imprese esecutrici
Madaschi Corrado Impresa costruzioni
Afor Azienda forestale Parco SA
Aprus Sagl